IL COMPOSITORE
Alessandro Grandi (Venezia 1590 – Bergamo 1630) descritto dal musicologo Jerome Roche come “il compositore di mottetti più famoso del suo tempo”, fu indubbiamente il protagonista e – sempre secondo Roche – il “dominatore del genere del mottetto” nel primo ventennio del Seicento.
Solo recentemente, anche grazie agli studi di R. Baroncini, si sono potute stabilire alcune tappe fondamentali della sua vita e del suo notevolissimo ruolo nella musica di quel periodo.
Talento precocissimo, venne nominato maestro di cappella all’Accademia dello Spirito Santo di Ferrara nel 1610, dando avvio a una rapida carriera che lo portò nel 1616 a ricoprire l’incarico di maestro di cappella del Duomo di Ferrara.
Nel 1617 tornò a Venezia in seguito all’ assunzione come cantore a San Marco e insegnante di canto presso il Seminario Gregoriano. Nel mese di novembre 1620 venne nominato vicemaestro di cappella a San Marco, a fianco di Claudio Monteverdi.
A partire dal 1627 ricoprì il ruolo di maestro di cappella a Santa Maria Maggiore in Bergamo, dove le forze a disposizione gli permisero di comporre musica su più larga scala.
LE OPERE.
Durante
la sua breve vita, compose circa trecento opere, prevalentemente di musica
sacra, fra i quali spicca il corpus dei sei libri di mottetti (da due a otto
voci).
In quel periodo, mentre si affermavano le forme totalmente nuove dell’opera e
della musica strumentale, la musica sacra si trovava divisa fra l’esigenza di
adottare un nuovo linguaggio e la tendenza a rimanere ancorata al rigoroso
stile antico.
Ma la contaminazione fra lo stile sacro e quello profano fu inevitabile: verso
la fine del primo decennio del secolo le barriere fra i due stili erano ormai
crollate. Il mottetto fu genere in grande voga in Italia in quel periodo, come
attestano le numerosissime edizioni circolanti in tutto il paese in quel
periodo (ricordiamo che le collezioni di mottetti avevano un uso anche extra
liturgico): si tratta infatti di una forma che assimila e integra lo stile
della “seconda pratica” e diventa punto di partenza per sperimentazioni per
nuove forme di scrittura vocale sacra, portando anche alla cantata.
I mottetti di Grandi illustrano lo sviluppo dello stile concertato e l’avvento
di una “seconda pratica” in ambito sacro: una musica di stile declamatorio, un
contrappunto di voci che mette in risalto le immagini evocate dal testo, un
basso
continuo sempre indipendente, l’uso di strumenti anche in funzione autonoma,
tutti elementi che concorrono a rendere questa musica estremamente espressiva,
ricca di contrasti, colori, e di una intensità emotiva carica di sensualità e
di pathos. Le numerose ristampe veneziane e non – anche postume – dei vari
libri di motetti, attestano la fama di cui godeva Grandi, immortalato accanto a
Monteverdi in alcune rime della Venetia edificata di Giulio Strozzi
(1626).*
La popolarità di Grandi si estese presto anche al di là dei confini italiani, specie in Germania grazie alle
antologie pubblicate da Joahnn Donfrid. Negli anni 40 numerosi motetti
grandiani vennero pubblicati a Anversa, Berlino e Lipsia. Lo stesso Heinrich
Schütz subirà l’influenza di Grandi (che conobbe a Venezia) nei suoi Kleine geistliche
Konzerte del 1636 e 1639, e nella composizione di alcune parodie di mottetti
del nostro.
* ”S’il Grandi allora, s’il Monteverdi a gara / in vestir sacri o lascivetti carmi / con dolce canto e sinfonia sì rara / stati in quella stagion fossero in armi, / qual da le lor discordie illustre e cara / consonanza nascea dentro a que’ marmi / dove la maga in quelle fiamme estive / s’ingegna d’allettar l’alme più schive”.
Il progetto di Accademia d’Arcadia prende il nome dal titolo del quinto libro di mottetti di Alessandro GRANDI Celesti Fiori proponendo una silloge di brani che ha per scopo di illustrare i molteplici aspetti dell’arte compositiva di Grandi, la cui parte più rilevante è costituita dai sei libri di mottetti a più voci e dai libri di motetti a una e due voci con strumenti. I mottetti di Grandi presentano appunto ogni possibile combinazione di voci, dall’aria solistica al dialogo con parti strumentali indipendenti, dal doppio coro con strumenti al gruppo vocale di solisti con ripieno di voci e strumenti. Per poter operare una scelta, sono state consultate le fonti elencate a lato, tutte inedite, esclusi il primo e quarto libro e qualche mottetto singolo.
I testi dei mottetti sono fortemente diversificati, una cospicua parte è rappresentata da versi tratti dal Cantico e dai Salmi. Musicalmente, la varietà dei primi libri è impressionante: cromatismi, fioriture, alternanze di tempi e ritmi, vengono magistralmente messi al servizio dell’interpretazione del testo. Dal quarto libro (1616) Grandi sviluppa maggiormente la melodia di carattere solistico, dando vita veri e propri dialoghi come in Surge propera, duetto d’amore con testo dal Cantico, nel quale è evidente l’influenza di Monteverdi. Nei mottetti a quattro, cinque e più voci si concentra l’abilità contrappuntistica dell’autore: brani per soli o duetti alternati al tutti, trio di solisti con il tipico quartetto vocale/strumentale come ripieno, e altre numerose disposizioni inventive. Ne rappresentano magnifici esempi Veniat dilectu smeus, (sempre tratto dal Cantico) nel quale alla coppia di amanti si aggiungono due tenori che fanno da coro di commento, o Plorabo die ac nocte, lamento della Madonna, con commento di tre personaggi.
Durante gli anni veneziani Grandi si interesserà molto anche al mottetto solistico con sinfonie per strumenti obbligati, genere che prefigura la cantata e nel quale fu innovatore assoluto. Vulnerasti cor meum e Bone Jesu sono fra i migliori esempi tratti dai libri primo e secondo di Motetti con strumenti.
Programma:
O quam tu pulchra es
Plorabo
In semita
O bone Jesu
Heu mihi
Domine ne in furore tuo
Surge propera
Vidi spetiosa
Veniat dilectus meus
Ensemble vocale e strumentale
ACCADEMIA D’ARCADIA
Cantus
Laura Martinez Boj
Altus
MaximilianoBaños
Tenor
Roberto Rilievi, Riccardo Pisani, Leo Moreno
Bassus
Renato Cadel, Alessandro Ravasio
Organo
Luigi Accardo
Tiorba
Giovanni Bellini
Direzione
Alessandra Rossi Lürig
ENSEMBLE STRUMENTALE
L’ ensemble strumentale Accademia d’Arcadia nasce in
seno alla Fondazione Arcadia, completandone e coronandone il lavoro
di studio e ricerca.
L’ensemble si caratterizza per una particolare cura nella scelta dei programmi,
per l’attenzione alla riscoperta di inediti e un’interpretazione del repertorio
antico che unisce prassi esecutiva storica e sensibilità moderna.
Un lavoro che accomuna la parte esecutiva, esclusivamente affidata agli
strumenti originali a quella teorica attraverso l’attento studio delle
fonti antiche, l’attenzione alla prassi esecutiva e la conoscenza dei vari
contesti storico-culturali.
L’elaborazione dei programmi
musicali dell’ensemble segue una ricerca tematica ad ampio spettro, dedicando
singoli progetti a personaggi sia musicali che letterari, artistici,
scientifici, o a specifici contesti culturali.
Accademia d’Arcadia è stato
il primo gruppo di musica antica in Italia a programmare spettacoli multidisciplinari nell’intenzione
di ricollocare la musica in un contesto più ampio, più elaborato, più moderno,
più ricco e ancora più coinvolgente: negli ultimi anni il gruppo ha ideato
nuovi progetti che coniugano musica antica e altre discipline, Accademia
d’Arcadia ha suonato per i maggiori festivals e stagioni italiane e straniere.
Ha inciso per Brilliant Classics e Dynamic (vedi Discografia)
ENSEMBLE VOCALE
Nel 2018 è stato creato un ensemble vocale da affiancare
all’ensemble strumentale.
I suoi membri sono stati selezionati tramite audizioni internazionali fra
trecento candidati, tutti sotto i 35 anni di età.
La peculiarità del gruppo è quella di dedicarsi prevalentemente al Seicento
italiano: particolare cura viene dedicata all’aspetto declamatorio del primo
barocco e alle sue numerose sfumature interpretative.
Analogamente al gruppo strumentale, ed insieme a questo, il gruppo vocale si
dedica anche a progetti multidisciplinari.
Il primo grande progetto
dell’ensemble vocale è dedicato a Alessandro GRANDI, in collaborazione con ensemble UtFaSol.
Il progetto comprende la registrazione di un CD di motetti inediti
(Celesti fiori, i motetti di Alessandro Grandi) per Arcana|Outhere, in uscita per giugno 2019 (vedi Discografia) e una tournée
di una decina di concerti in tutta Italia.
Fondatore e direttore di entrambi i gruppi (strumentale e vocale) è Alessandra Rossi Lürig.